2016 08 04 Luca Giunti
Guardiaparco del Parco Orsiera Rocciavrè
Bussoleno
Luca si occupa di lupi da quando sono arrivati. Per anni le sue ricerche sul campo si sono alternate a ricerche di bibliografia per capire e poter comunicare il motivo per cui il ritorno di questo predatore desta posizioni così opposte nelle persone. Si è trovato a raccontare quello che aveva scoperto a un pubblico sempre diverso. Abbiamo parlato a lungo di molte cose mentre passavo da Bussoleno, questa è solo una minima parte dei suoi pensieri.
‘È più ricco dell’imperatore perché mette sul suo desco cibi non comprati’ -Virgilio-
Il lupo ha moduli di comportamento vicini ai nostri: socialità, territorialità e dispersione. Sull’ambiente alpino ha funzione positiva è negativa insieme: la riduzione della pressione del cervo sulla ricrescita del bosco è un vantaggio, gli attacchi al bestiame domestico sono uno svantaggio. È la goccia che fa traboccare il vaso ed è anche un nemico epico. Fare la voce grossa a proposito del lupo permette di farsi ascoltare su tutto il resto.
Per gli allevatori il danno non può essere pareggiato dal punto di vista economico. L’allevamento di montagna che è sempre stato marginale, lo è sempre di più, soprattutto quello ovino. La lana che sarebbe una risorsa, deve essere smaltita come rifiuto; oltre al periodo pasquale la carne la comprano quasi solo i musulmani.
L’assistenzialismo non è una soluzione perché aumenta il divario tra la società e il mondo dei margari. Per mantenere continuità delle tradizioni e adeguarsi al progresso, occorre istruzione. Frequentando la scuola ed entrando in contatto con realtà diverse da quelle in cui sono nati, i giovani margari potrebbero concepire il loro mestiere in maniera più ampia, adesso non è così, la maggior parte di loro, al di fuori del loro mondo sono fuori dal mondo. Il rischio che si affezionino a modelli urbani e perdano interesse per la vita con gli animali è una necessità.
La capacità imprenditoriale di un allevatore che oltre a raccogliere il latte, lo lavora e vende i suoi prodotti in alpeggio, gli porta benefici che vanno oltre al vantaggio economico. Lo scambio di merci è collegato all’incontro con persone che vengono da lontano, hanno vite diverse e prendono, oltre al formaggio o al burro, anche il senso della passione per la vita con gli animali e della durezza della vita all’aria aperta. Tutti quegli alpeggi che passano dalla produzione di latte a quella di carne, perdono qualcosa e sono sempre di più.
Lealtà verso i suoi simili e collaborazione nella caccia con il branco sono modelli che affascinano e fanno apparire venerabile il lupo da chi non lo ha mai visto e mai avrà ragione di confrontarsi con lui. Famelico e assatanato sono aggettivi che lo descrivono meglio di ogni altro per chi vede l’altra sua faccia.
Il lupo è entrambe le facce. Non recita e non si impegna. È così e basta. Fare di lui un mostro è un errore, fare di lui un eroe è un errore identico. Lo scambio tra realtà diverse potrebbe permettere a chi lo vede in un modo o nell’altro di accorgersi che nessuno dei due modi è quello vero e a prendere posizioni meno drastiche.