una enorme statua di acciaio domina la valle. Rappresenta un cavaliere, dicono che fosse Gengis Khan. In questo posto perdette la faretra quando riuní in un patto comune I suoi piú fedeli cavalieri.
Stavo per tornare in Italia e la fine dell’ultimo giorno al campo mi ha donato questa visione: un branco di cavalli era andato a pascolare sulla strada asfaltata e il loro mandriano stava andando a riportarli ai propri pascoli.
Il suo trotto corrspondeva come proiezione reale di un’idea alla posizione della statua. So per certo che lui non era Gengis Khan, ma l’impressione di un monumento in movimento é stata il saluto di un tramonto reale da non dimenticare.
Oggi è l’ultimo giorno del crowdfunding. La meta é già stata superata da diversi giorni. Chiedo comunque a chi verrà ancora contribuire di partecipare. Molte incognite attraverseranno questo cammino. Le affronteró a spalle aperte, ma sapere di poter contare su molte persone qui rende tutto piú leggero.