Un nomade di Ulangom si è ormai fermato da anni in città. é stato lottatore e adesso lavora allenando futuri campioni al palazzo dello sport.
Sono stata nella sua gher, c’erano tutte le cose di ogni gher e tè con borxok come sempre, la credenza sempre a destra della porta e il lavandino a sinistra.
Sono stata presso questa famiglia per un’ora, per casi della vita sono stati fondamentali per il mio viaggio. Aspettavamo insieme il pullman che doveva arrivare da Ulan Bator e quando è arrivato, sono tornata dai cavalli, ma non è questo che vorrei raccontare.
Mi guardavo intorno e tra le novità di questa gher stanziale c’era un angolino di dieci centimetri quadrati sul rosone centrale in cui si sporgeva un nido di rondine.
Un nido di migratori nella casa di un nomade ormai sedentario.
I mongoli sono così. Non possono fare a meno del cielo.
Mi ha presentata alla famiglia di suo figlio che ha montato la sua gher lì di fianco. Siamo entrati a salutare e anche lì faceva capolino un nido di rondini.
Le rondini sanno dove possono stare al sicuro!!