Lotta

Era inverno e l’aria era a meno trenta. Sembrava una rissa: mercato, vociare, un’addensarsi di teste, un cerchio di persone e in mezzo due uomini che immobili avvinghiati uno all’altro in un miscuglio di teste mani gambe e braccia.
Il vociare diventato silenzio. Si sentivano i respiri sotto sforzo dei due combattenti. Si vedeva il vapore dei respiri che si allontanava da loro per dileguarsi tra le bancarelle. Nessuna rissa.
Per terra ghiaccio misto a fango: una poltiglia che era meglio non guardare.
Un attimo e il combattente con il dell blu e la cintura arancione era con la schiena nella poltiglia .Vociare unisono di persone che hanno trattenuto il respiro e lo liberano tutte nello stesso momento.
Un attimo non c’era più nessuno. Solo i due amici che si accendevano a vicenda una sigaretta. Gocce di sudore gli brillavano sulle guance. C’era sempre meno trenta!

Li ho visti dappertutto: alla fermata del pullman, davanti a un negozio, come davanti a una gher. Il contatto di due spazi vitali che si mischiano fino a esplodere lasciando un po’ di uno attaccato all’altro e viceversa.

Lotta con pubblico!

La lotta é una delle tre discipline del naadam. É la sfida in cui si confrontano gli uomini, ma quelli che ho visto lottare di più sono i bambini di tutte le taglie e non é mai detto che sia il più grande a vincere. quello che conta di più sono concentrazione ed equilibrio.

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