Un caffè bollente con molto zucchero per cominciare la giornata, accogliere gli amici e scavare nella memoria. Una panchina di fianco alla porta di casa di un uomo che ha vissuto la montagna di Rhemes da contrabbandiere a bracconiere, da guardaparco e da guardacaccia. Le visite di Irene che partiva ogni volta che riusciva ad ammucchiare qualche giorno per andare a trovare Louis.
La tenerezza di questi incontri traspare da ogni frase di questo libro: frasi semplici di una persona di altri tempi che vive in questo tempo. Il compito di Irene é stato sceglierle, renderle come Louis le ha espresse e offrirle una dopo l’altra per svelare un’idea di cosa sono il silenzio e le solitudini della montagna, anche a chi non la conosce. Paura, rispetto, attenzione, curiosità sono elementi di una vita che non ha mai sfidato niente e nessuno perché il pericolo lo aveva già incontrato e non aveva avuto motivo di affezionarcisi.
Questo libro sta tutto nelle suole degli scarponi che hanno camminato fuori traccia portando Louis a ficcare il naso in ogni anfratto e promontorio della sua valle.
Non è una biografia, é il documentario di un’umanità in via di estinzione dove le creature di ogni specie che popolano quell’angolo di mondo diventano una dopo l’altra eroi, maestri e compagni di avventura.