2019_02_27 Marx, ex Ekaterineschtadt
– Penso di fermarmi prima di Marx. É una città, non troverei posto per i cavalli.
– non preoccuparti, vai fino lì, troverai la scuola di equitazione e lì c’è tutto quello di cui possono avere bisogno i tuoi cavalli
– ok, ci provo.
Viktor Vasilevich ha chiamato Julia prima che partissi. La strada è stata veloce come se fossimo tirati da un filo, prima ci hanno accompagnati Valentina e Aurora e poi, prima di entrare in città ci é venuta incontro Julia che ci ha guidati per piccole stradine coperte di neve fino al maneggio di Marx, ma prima mi ha offerto una tazza di tè bollente che aveva preparato in un termos e blinji dolci, lì in piedi in mezzo alla strada.
Occhi azzurri, cappellino e gonna a pieghe e una giacca di pile grigio argento molto vaporoso. Julia: eleganza sobria e sorriso franco, pronta a sorprendersi di ogni meraviglia.
Siamo arrivati al maneggio che c’era ancora un filo di luce. Siamo in un bel recinto con una tettoia enorme, tutto pronto per noi.
Di giorno ci sono bambini e adulti che si alternano sui cavalli della scuola. Di sera cala il sipario e rimangono le chiacchiere leggere.
Nella scorsa estate qui c’è stato un piccolo dramma: un guasto dell’impianto elettrico ha provocato un incendio che in dieci minuti si è impadronito del fieno accatastato di fianco alla selleria. Per fortuna erano tutti qui e i pompieri sono arrivati subito.
Quello che si vede adesso é il cantiere per ripristinare l’ordine precedente, intanto la scuola va avanti e oltre ai cavalli ospita un numero indefinito di gatti e di roditori di ogni parte del mondo, due cani, due conigli e due furetti, una scimmia che é il principe della casa.
In mezzo a tutti questi lavori, l’atteggiamento di Julia é di affrontare ogni piastrella e ogni lampadina come se fossero un dono. É stato bello passare del tempo con lei, é di quelle persone che sanno dare una giusta misura alle cose e sorridere di fronte a tutto.