Sospesa

Ho passato la frontiera il quattro agosto. Le peripezie per il passaggio dei cavalli non sono ancora finite. Ho scritto molto ma niente di allegro, soprattutto dopo aver visto ieri in videochiamata, come sono conciati Tgegheré e Azimuth dopo quindici giorni di ‘non cura’, pagata come ‘cura’ costosa e in anticipo (per la cronaca: le persone in questione non sono mongoli ma Durvud). Preferisco non pubblicare: vale la pena di cercare di descrivere ad altri cose talmente belle da sembrare indescrivibili. Non vale la pena di cercare di descrivere quelle brutte. Dimenticarle sarà difficile.

Ringrazio Giovanni Tagliaferri, innamorato di Tuva, incrociato per caso sulla via principale di Kosh Agatc di avermi tirata fuori da un grosso guaio e guidata alla scoperta di quell’angolo di mondo.

Ringrazio Yesulen per tutte le corse, la competenza, la comprensione e l’efficienza. Da tre mesi si divincola tra carte, traduzioni, uffici, traffico e telefonate ai personaggi più tremendi. Lei si è beccata tutto il peggio di questo viaggio mentre io vivevo il meglio. Senza di lei sarebbe stato impossibile ottenere finalmente il documento che permette di esportare i cavalli dalla Mongolia.

Ringrazio Володия, нина, димитри e l’amministrazione del servizio federale per la sorveglianza veterinaria e fitosanitaria del territorio dell’Altai e della Repubblica dell’Altai e quella nazionale per essersi sintonizzate unendo le forze per farmi avere in ventiquattro ore il permesso di transitare in Russia con due cavalli mongoli. Senza Pavel che ha fatto l’interprete dal russo al tedesco dalla Germania tramite whatsapp, sarebbe stato ancora più complicato. Senza l’attenzione di Володия che ha trovato gli errori e mi ha detto chi e come potevano essere corretti, il permesso di transito sarebbe stato annullato.

Ringrazio Marina e Piotr per avermi adottata liberandomi da molti pesi e alleggerendo la mia impazienza con la semplicità dell’amore con cui sbocciano ogni volta che si guardano e la cura dell’orto e del giardino di casa loro.

Ringrazio Anton, ispettore dei costums di Barnaul per aver considerato e chiesto all’ufficiale della frontiera di Tashanta di considerare straordinaria la mia situazione è per essermi stato guida nella scoperta della sua città.

Nonostante tutti questi aiuti caduti dal cielo, ci sono ancora molte incognite.  Demoni che vorrei che tornassero a casa loro abbondano e sono altrettanti e purtroppo hanno ancora il coltello dalla parte del manico, ma preferisco dimenticarli che parlarne, perché certa gente fa passare la fiducia nell’umanità.

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