2016 08 01 Raphael e Gislende
Chaviere
Nel giro di poco tempo settanta animali colpiti a fine estate.
– Mi pare fosse il duemilatrè. Noi avevamo l’alpeggio davanti a Entre deux Eaux. Non salivamo tutti i giorni a guardare le pecore, era così da generazioni. Tutti i giorni andavamo sul versante di fronte e guardavamo con il binocolo se tutto era in ordine. Un giorno di fine estate, era da quindici giorni che non salivamo e mio padre è andato a vedere. Ne ha trovate venticinque morte sgozzate e mezze mangiate. Ha deciso di portarle immediatamente vicino al paese per tenerle al riparo e ha sparso la voce. Il tempo di organizzare il viaggio e il mattino dopo ne mancava un’altra. Siamo partiti ma non si poteva fare tutta la strada in un giorno. La sera le abbiamo messe tutte insieme vicino al lago del colle.
Il mattino dopo abbiamo trovato una strage: c’è n’erano 30 morte sgozzate, un paio le avevano mangiate, le altre le avevano soltanto uccise.
Siamo scesi con il cuore pesante e le abbiamo portate nei prati vicino a Termignon come tutti gli altri pastori del paese per sfuggire a questa furia. I lupi le avevano seguite. Era come se fossero diventate di loro proprietà. Ogni notte ne mancava una. Per quindici giorni hanno continuato così, prendevano principalmente quelle di quel gregge lì, finché non le abbiamo rinchiuse.
L’estate seguente siamo saliti io e mio fratello, lui è rimasto in alpeggio tutta l’estate. Abbiamo messo nel gregge i patù dei Pirenei. Questi cani sono molto in gamba a difendere le pecore, si mischiano a loro e controllano tutto che può metterle in pericolo ma si sono verificati alcuni incidenti per cui bisogna fare davvero molta attenzione.
L’anno scorso i nostri cani hanno attaccato una turista vicino al rifugio. Le autorità hanno imposto di toglierli dall’alpeggio e di sopprimere la femmina. Così è stato. Quella notte i lupi sono arrivati e si sono serviti.
Fino a vent’anni fa a Termignon c’erano diciotto greggi di due, trecento animali e una più grande che ne contava più di settecento. Adesso ci sono solo più tre pastori di cui uno è mio fratello che da allora non ha più cambiato niente. Lui e i suoi patù guardano le pecore.
– è una storia dolorosa, da quando è successo non ne avevamo mai più parlato in famiglia.