illustrano un modo di percorrere questo cammino. alcune sono del pellegrinaggio descritto nel libro, altre documentano viaggi successivi sulla stessa rotta: ‘Lourdes express’ e ‘Incontro all’Inafferrabile’. Le ho dovute mischiare per raccontare un’idea.
Desiderio: significa ‘senza stelle’ o ‘dalle stelle’?
il confine tra le tenebre e il mattino si definisce all’alba. Le cose vicine si schiariscono alla vista, le stelle non si vedono più.
Gli astri perfetti seguono traiettorie perfette.
Le traiettorie degli animali imperfetti solcano lo spazio con disegni irregolari.
È raro che le stelle si incontrino.
È possibile che gli animali si incontrino.
Le strade che collegano il mondo abitato, sono confini che isolano mondi a sé stanti, in cui non c’è nessuno. La rotta di un viaggiatore a cavallo nel XXI secolo, ne tiene conto per scoprire i varchi dove attraversarle, subendo il meno possibile la loro corrente.
In tempi andati, non così lontani ma estinti, i cavalli viaggiavano sulle strade. In quest’epoca conviene evitarle.
È successo che, guardando come evitare le strade, come erano fatte le montagne e dove passavano i fiumi, sono andata a finire su antiche rotte in disuso.
Le strade non sono sempre state negli stessi posti ma le mete sì.
Gli animali hanno bisogno delle stesse cose da sempre, a maggior ragione quando lavorano.
Hanno bisogno di cereali, pascolo e acqua, di riposare al riparo dal vento e dal fulmine, di sostenere il minimo dislivello possibile.
Tenendo conto di queste esigenze e della geografia, non ci sono tante possibilità, ci si ritrova a camminare su pietre consumate dal logorio di altri passi. Anche dove le antiche vie di collegamento sono ormai cancellate dall’abbandono, hanno lasciato delle tracce.
Strada ferrata abbandonata, non ancora smantellata. Pendenze comode, minimo tragitto, ponti e gallerie. Era progresso, è già finito. Il sole tramonta ogni sera e sorge ogni mattina
Macchia mediterranea: vive di risorse aride e saline. Qui le pozzanghere sono una riserva di acqua del cielo, acqua dolce che disseta davvero.
Su quel pezzo di sentiero nemmeno i ferri fanno rumore. Il colle è ancora un’incognita: se ci fosse troppa neve, dovremmo tornare indietro. In quiete, lasci da parte i pensieri e sali un passo dopo l’altro.
La città è poco più a nord. Circondate dal silenzio, sentiamo nella brezza tracce di clacson, impressioni dei rumori del traffico, un treno passa laggiù. Sembrano brandelli di un tessuto strappato dal vento e il vento li porta via
Un cavallo non si affatica a viaggiare in alta montagna? Come vi difendete dal freddo, dalla neve, dalla pioggia?
L’allenamento e la progressione in marcia fanno sì che la fatica non sia stremante. Il cavallo è un atleta. L’ozio e la noia lo affaticano molto di più, lo rendono nervoso e dispettoso.
Per freddo, neve, pioggia: ‘Non c’è buono o cattivo tempo, ma buono o cattivo equipaggiamento’ Lord Gilwell Baden Powell
Montagne: ostacoli da superare con fatica? Vie di fuga dal traffico? Nervi di un paesaggio percorso da secoli di passi? Mettono alla prova il fiato e regalano istanti di bellezza infinita.
Preziosa e isolata, nessuno può portarsela via. Per averla puoi solo tornare lì.
Colle di confine. Si sale per abbandonare un paese amato e conosciuto. Si scende per scoprire un paese desiderato e sconosciuto. Il cambiamento di andatura tra salita e discesa è tangibile. Un nodo stringe la gola. La frontiera è solo una linea sulla cartina?
Succede marciando per giorni. Avvenimenti, incontri e paesaggi si mischiano alla fantasia. Succede di comprendere da una prospettiva insolita. Succede che carta e penna diventino un bagaglio indispensabile per fermare certe visioni. Perché passi tutto quel tempo a scrivere? Perché non so quando capiterà di nuovo.
Forte, sostiene il peso del cavaliere e del bagaglio, ma prima di tutto sostiene il suo spirito, chiedendogli di vivere in pace e di pensare a una cosa per volta.
Gentile, richiede attenzione e ricambia con attenzione.
Selvatico, è a suo agio nelle praterie alpine e negli spazi aperti.
Cercando queste qualità ho incontrato una cavalla: Isotta Raminga.
Ritenendole un bagaglio indispensabile, ho dovuto partire con lei.
Di fronte, le cime di frontiera, i piedi sulla Terra di Nessuno, sali in sella e il confine rimane addosso. Non sei per terra e non sei per aria. In quel momento, sei tu e sei tutti quelli che sono saliti in sella prima di te. Se non ci fossero stati, il cavallo si sarebbe forse già estinto. Sei tu e sei loro. Cacciatore di bisonti, cavaliere della Tavola Rotonda, pony express, in un Istante che non ti appartiene, ma che puoi sentire.
Giorno dopo giorno cadenza e regolarità rinfrancano cavallo e cavaliere. Tempo e spazio si mischiano, so che è passato tanto tempo perché i posti che ricordo in successione sono tanti. Se penso a quanti sono, so quanti giorni sono passati?
E un giorno qualcuno ha messo in cima alle colline più sperdute pale eoliche e pannelli solari. Sono lì a ricordare al pellegrino che il mondo che sta attraversando è proprio questo. Se non ci fossero sarebbe più difficile
Quando percorri un sentiero di montagna, sei sempre a casa di qualcuno. L’erba è del bestiame che pascola lì, l’acqua anche e la legna è di chi un giorno verrà a tagliarla. È raro incontrare i legittimi fruitori di quella bellezza. Mille volte sarebbero da ringraziare per aver tenuto pulito un sentiero, aver spostato una pietra, aver portato l’acqua in un posto dove non ci sarebbe stata.
Tracce di pellegrini, segni di preghiere appesi al vento mischiano tradizioni lontane in un comune sentire. Il vento conosce il linguaggio umano?
Cattedrale
Quando hai fatto due passi, il secondo copre la metà dell’intero percorso.
Quando ne hai fatti un milione, l’ultimo passo è un milionesimo della strada che hai fatto.
Il cammino è stato lungo e ad ogni passo la mia piccolezza si è assottigliata sempre di più.
Entro e la luce è fioca, si infila lassù da piccole finestre e cadendo verso l’interno, intimidita dall’ombra, si ritrae.
Sono sempre più piccola.
Sono stati degli uomini a costruire tutto questo.
Mentre costruivano le cappelle, raccontavano al pellegrino che la strada è fatta di pioggia e pietre roventi, ma Dio è vicino e dà la forza per proseguire.
Mentre costruivano la cattedrale, gli ricordavano che è un piccolo uomo, che Dio è grande e potente, che ci riempie di grazia se lo accogliamo nel nostro cuore, e che anche se è così piccolo da entrare in un cuore, rimane così grande e potente che non ce lo possiamo neanche immaginare.
Forse, se la cattedrale l’avesse costruita Dio anziché gli uomini, farebbe così paura che nessuno oserebbe avvicinarsi.
Da sotto il telo vedi tutto: le stelle e i cavalli, le luci che si accendono e si spengono sull’altro versante, un fuoco acceso, gli animali selvatici. l’aria aperta abita lì con te. Buona notte.
Isotta guarda il sole che va dove lei non potrà mai andare. La lascio guardare e lei sta lì. Il sole viene inghiottito dal mare.
È ora di tornare indietro
La Meraviglia di fronte a opere costruite dall’uomo e altre costruite dalla natura si mischia e non sono capace di districarla. La ammiro.
fuoco acceso telo tirato cavallo sazio per unire nella stessa avventura uomini cavalli e montagne