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Sentieri da lupi, appuntamenti con Luca Giunti

nei prossimi giorni, un concentrato di incontri con Luca Giunti, guardiaparco delle  Alpi Cozie per raccontare il ritorno del lupo sotto diverse sfaccettature a seconda di chi ci sarà con noi:

ad Avigliana: Mauro Moretta, veterinario dell ASL 3 che si è occupato dall’inizio della formazione dei pastori interessati alla difesa da lupo tramite cani da guardiania

a Piasco: Nanni Villani, direttore di Alpi DOC, responsabile della comunicazione del progetto Life Wolfalps approdato al Parco delle Alpi Marittime dopo un lungo viaggio nella jungla, nei deserti e nelle grandi montagne dell’editoria.

Aspetto curiosa di vedere chi ci sarà a quale serata perché nessuna sarà uguale a un’ altra.

‘Sentieri da lupi’ con Luca Giunti, Mauro Moretta, Nanni Villani

Costruire

Scegliere un posto, un’idea. Sentire quel motivetto nella testa, accorgersi di non averlo mai sentito suonare da nessuno e scoprire che può muovere un’orchestra.

Trovare i mattoni, le persone giuste per realizzarla, riempire gli spartiti di note e accordi.

la sequenza di azioni per vedere un pezzo dopo l’altro mettersi in fila o accordare violini, pianoforti, ottoni e timpani.

aprire la porta di casa per entrare o per uscire, allacciare gli scarponi e scoprire le strade disegnate sulla cartina e sentire i mille  suoni di un’unica armonia.

Il momento in cui idea e azione si fondono insieme ha qualcosa di talmente prezioso da sembrare magico.

La strada per Khutg Öndör

– Con chi partirai?
– Con te se ti va!

I nipoti di Baghy giocano alla morra dopo cena.

Zarkhna è il nipote di Baghy, è sempre stato al suo fianco. Ha fatto cosí tanta strada a cavallo che a metterla tutta insieme si fa il giro del mondo. È lui che sta sgrossando il cavallo rosso che è il più giovane dei tre e che allenerà gli altri tre.
Non ci poteva essere persona più affidabile di lui per cominciare il viaggio. Conosce i cavalli. Conosce la zona perchè ci è già stato altre volte. Parla un po’ di inglese. L’ho invitato per scherzo, lui studia veterinaria e ha ben altro da fare.
Invece verrà proprio lui.
– quanti giorni hai?
– Quindici giorni
– Nella seconda metà di aprile?
– Sí, va bene
– Se partiamo da Kharakhorin, dove potremmo arrivare?
– Vediamo.
Ho preso la cartina, ci siamo messi a studiare e in quel tempo, partendo da Kharakhorin, potremmo arrivare alla strada che collega Moron a Ulan Baatar. Sarebbe molto comodo per lui tornare indietro da lí.

Un foglietto di carta per filare la scala della cartina 1:600000 della Mongolia, molti amici nei posti più impensati. Saraa sí è messa gli occhiali e in un attimo quel pezzo di carta si animava di monti, villaggi, fiumi e accampamenti.

La più concentrata nel guardare la carta era Saraa che si è messa a contare i chilometri e a pensare alle persone che conosce che vivono nei posti che attraverseremo e sono tante!
L’inizio del viaggio sembra annunciarvi dolce e ricco di incontri. Vedremo.

 

tre cavalli

questi tre cavalli sono ciò che ho lasciato in Mongolia insieme alla mia sella e all’embrione di un progetto che comincia a prendere forma un mattone sull’altro.

clessidra dalla fronte al naso, criniera a spazzola, sauro come un tramonto, compatto all’essenziale
Gaby lo ha trovato a Sukhbaatar, quasi al confine con la Russia, è nero, così nero che anche la giornata più buia al suo cospetto diventa luminosa.
mantello del colore della steppa, zebrature su posteriori e anteriori, mascherina da orsetto lavatore, grandi imprese alle spalle. è il più gentile e veloce

 

La Montagna: libreria, presenta Sentieri da lupi

giovedì 23 novembre 2017 ore 18,
presentazione di Sentieri da lupi alla libreria ‘La Montagna’.

Enrico Camanni terrà la rotta per permettermi di raccontare il viaggio attraverso le Alpi in cui ho raccolto le storie raccontate in questo libro.

le mappe con cui ho potuto progettare il viaggio arrivano da questa libreria, molte dritte per quanto riguarda il territorio anche.
Non è solo una libreria, lì dentro tira l’aria di un rifugio alpino, le persone che ci passano sono le stesse e quello che trovano lì è tutto quello che serve per avere idea di partire, riempire lo zaino e raggiungere le montagne al più presto.

presentazione di ‘Sentieri da lupi’ alla libreria ‘La montagna’

potrebbe succedere che uno dei bei doni che le Alpi mi hanno concesso di incontrare, si manifesti. potrebbe essere un bel racconto.

Paola Giacomini, Sentieri da Lupi, Blu edizioni

scuola di musette

un cavallo giovane che ha sempre mangiato la pietanza nella scodella e deve imparare a mangiare nella musetta.

per prendere il bestiame i mongoli utilizzano una pertica lunga circa quattro metri, sottile ed elastica. in cima alla pertica è legato un laccio.
il laccio è largo quanto la testa dell’animale da acchiappare
il cavallo preso al laccio viene avvicinato dal pastore che accorcia la distanza scorrendo lungo la pertica e tutto rimane tranquillo
slega il laccio dalla pertica e lo stringe tra le mani a guisa di collare
gli infila la musetta fatta con la tela di un sacco del mangime e un frammento delle lunghe stringhe con cui si chiudono le gher
il cavallo ha capito che non c’è niente di cui preoccuparsi

La valle dei cavalli

Monkho esce dalla gher di Gaby

Sono tornati i cavalli!
La gher con la stufa accesa è come una navicella spaziale, intorno scorrono intere galassie ma finché non apri la porta non puoi avere idea di cosa succede fuori. Questi cavalli senza ferri non fanno rumore sul velluto di bronzo che fodera queste colline.
Esco senza prendere neanche la maglia e uno dei due branchi di Baghy è lí in mezzo alle gher. Il pastore è in sella dietro di loro e li spinge verso la porta. Ne prende al laccio uno, gli mette la capezza e lo porta alla linea di attacco.
Gli altri iniziano ad uscire ma finché lui non gli si mette alle calcagna, vanno qui e là facendo finta di brucare dove non c’è niente da mangiare, al suo arrivo si compattano e il branco sembra muoversi all’unisono secondo un’unica volontà.
-tra i cavalli di Baghy, lui pensa che quello possa fare il viaggio che hai in mente.

Il takh di Baghy

Un piccolino color della steppa, criniera tagliata da qualche mese che si arrampica a spazzola lungo il collo, riga mulina, coda che tocca terra, zebrature sia sugli anteriori che sui posteriori, piedi che non hanno mai visto un ferro con profilo uniforme.
Alla mia richiesta di alzarli per vedere la suola, ha fatto una faccia stupita ma non ha fatto una piega né per gli anteriori né per I posteriori.
Sella, piede nella staffa e via, di là dal fiume fino al traliccio dell’alta tensione: alberi, animali al pascolo, cani che ci rincorrono, altri cavalli che ci vengono incontro, che ci attraversano la strada, che fanno la nostra stessa strada. Quando li vede nitrisce, come per salutare.
Orecchie diritte e sguardo in avanti.
Nessuna paura. Di niente.

Di niente