Lourdes express avventura per cavalli e cavalieri attratti dal sentiero lirico insieme 1067 km in 31 giorni attraverso il mutevole spettacolo del sud della francia dalle Alpi ai Pirenei guidando Anna pellegrina verso la sua meta penso che qsta storia sia cominciata quando quelle due cavalle sono scese dal trailer un caffè e si parte Yves: lui vive con la moglie su un cocuzzolo ereditato da qualche parente, lì c’è solo un rudere e loro vivono dentro una roulotte.. finchè Yves non sarà riuscito ad aggiustare i muri del rudere.. lui racconta di essere venuto a vivere qui solo dall’inverno 2008, ma i lavori erano molto indietro e forse anche quest’inverno lui e sua moglie sono rimasti nella roulotte.. lei non usciva perchè diabetica e molto sofferente, intorno c’era un vento che sembrava voler portare via la montagna sembra una situazione disperata e invece c’era una serenità quasi tangibile ci siamo accampate poco distante da lì e, finito di mangiare, eccolo arrivare camminava appoggiandosi a un bastone e si è messo a raccontarci la strada che avremmo dovuto fare, lui era pilota di aereo e la Francia la conosceva in ogni piega, non sapeva i sentieri, ma conosceva tutti i fiumi e tutte le vette che avremmo incontrato.. beh, kosa ci va? prima arrivate ad Arles, poi a Carcassonne, e poi siete bell’e che arrivate! Verdun, fine marzo, vento cristallino, villaggi deserti, pochi incontri. ma chi vive qui? in questa solitudine spietata e meravigliosa? mi sembra si chiamasse Gerard, ci siamo fermate stravolte da lui una sera dopo aver attraversato la Durance su un ponte infame perchè il guado era troppo impetuoso e non valeva la pena di cacciarci nei guai. stravolte avevamo bisogno di pace più del solito, ed ecco che spuntano persone pacifiche: fieno, acqua, un bel posto in piano per piantare il telo, visto che stanotte pioverà, una stanza per Anna, con cena e colazione e loro Gerard (forse) è in pensione, ha lavorato 40 anni a St Michel l’Observatoire, è di origini siciliane, ma è nato in Tunisia, quando laggiù le cose si sono messe male per gli italiani, è venuto in Francia dove ha vissuto da francese pur parlando anche un po’ di arabo e un po’ di siciliano. stupendo passare la Durance, in direzione di Mallemorte significa lasciare il Luberon e raggiungere il cammino di Santiago che, attraversando le Alpilles, raggiunge la Camargue. i ponti lungo la strada sono come i colli in montagna: passaggi obbligati che segnano il confine da una regione ad un’altra lungo il canale di Arles si entra in quella parte della Camargue più conosciuta per i fenicotteri, gli stagni, i tori e i cavalli. al nostro fianco, piccoli porti e traffico di barche di varie dimensioni, e intorno a noi acqua, e sopra di noi pioggia che con un sottile velo fa del nostro andare e di quello dell’acqua al nostro fianco , un unico fiume che scende verso il mare Anna è grande, desidera andare laggiù, si procura tutto quello di cui può aver bisogno per il viaggio e parte. partire è la cosa più difficile, ma cosa c’è di più bello di portare tutta quella strada nel cuore? se c’è una cassetta delle lettere, forse da queste parti non ci sono solo avvoltoi.. aprile attraversando l’Aude se non piove è il vento non dà tregua l’importante è avere sempre un posto sicuro dove fermarsi e fare in modo che i cavalli nn si raffreddino troppo velocemente in quel momento via domitia: sempre dritto, scendi da una collina coperta di vigneti e risali su quella dopo là in faccia, dai colli più alti vedi il nastro bianco che anticipa la direzione. prima di Sète lasciamo gli stagni per raggiungere la via domitia attraverso la montagna della Gardiole, lassù dopo tre giorni i cavalli incontrano la prima acqua dolce. ci sn giorni in cui viaggiando a cavallo sembra di essere un puntino che scivola attraverso lo spettacolo del mondo. a un certo punto dopo ore e ore di solitudine si arriva altrove, già più in là rispetto a ieri.. la meta sembra più vicina, i ricordi belli prendono forma nel diario e andiamo avanti nello splendore della strada acqua di Lourdes fuori pioggia leggera, telo che ripara e fa sentire a casa mentre gli animali fuori si fanno sereni i fatti loro lasciar andare è più difficile che legare legando si costringe e si uccide l’amore nel saluto affettuoso di chi lascia c’è sentimento al di là della frequentazione forse questa storia potrebbe finire qui, con i cavalli sereni che si godono l’erba di primavera a Bartres, sopra Lourdes, … o forse non può finire perchè ogni giorno che Anna o io montiamo in sella è come se facessimo ancora un pezzettino di strada.. oltre Lourdes, verso qualcosa che non è qui verso un Luogo che solo a kavallo si può raggiungere