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Come la vede un cacciatore

2016 08 08 Davide Pittavino
Cacciatore

Davide Pittavino
Davide Pittavino

Questi sono gli appunti che ho preso parlando con Davide. Lui è il cacciatore con cui ho parlato più a lungo e con la visione più ampia. È un uomo che ama le montagne che frequenta appena possibile e che per la foresta e i suoi animali dà tutto sè stesso con lo studio e con le gambe.

I lupi li vedo e vedo le conseguenze del loro ritorno in queste valli. L’anno in cui ne ho visti di più è stato il 2013: sette in valle Argentera, quattro a Santa Chiara e quattro in Val Fredda. Sono aree abbastanza distanti perché si possa pensare a tre branchi diversi. Se non vedo loro, incontro segni del loro passaggio, fatte, impronte e carcasse. A fine marzo ho trovato una carcassa di capriolo a trecento metri da casa.

Una volta individuato un branco è facile seguirlo e non posso credere che i dati emersi dal censimento dell’anno scorso, con tutte le persone che sono state coinvolte per metterli insieme, abbiano un margine di errore così alto. Ritengo più probabile che non vogliano farci sapere quanti ce ne sono.

Censimento caprioli 2008: 1500 animali
Censimento caprioli 2009: 800 animali
Piano di abbattimento 2000-2001: 450 cervi e 300 caprioli, consegnati quasi tutti
Piano di abbattimento 2015-2016: 90 caprioli, consegnati 43.
Per anni si è potuto abbattere il cervo all’interno dei confini del parco del Gran Bosco, adesso non più.
Ci sono sempre meno zone aperte, la foresta mangia i bordi dei prati e li vedi uscire allo scoperto solo dall’alba alle nove.

Non posso credere che il lupo sia arrivato fin qui da solo dall’Abruzzo. Nell’87-88 erano solo nel Marguareis. Improvvisamente nel 96-97 c’era un branco stabile nel Gran Bosco di Salbertrand che, guarda caso, è parco. Perchè non si è fermato dove c’era un’elevata disponibilità di mufloni facili da predare in Val Chisone?

Il ritorno del lupo è stato in qualche modo aiutato dal personale dei parchi e adesso che si è insediato non è gestito in nessun modo, l’unica gestione è affidata a incidenti stradali e bracconaggio. In un programma di gestione sai cosa succede, in questo modo, no.
L’unica mossa in questo senso è stata la proposta di deroga all’abbattimento di quest’inverno, ma le clausole che la rendono realizzabile sono talmente irraggiungibili e in contrasto che non sarà mai realizzabile.
Sarà possibile ottenere la deroga qualora
– Il monitoraggio consenta di ritenere troppo elevato il numero di lupi presenti nell’area;
– Siano state messe in opera tutte le pratiche per la riduzione dei danni in alpeggio;
– Sia stato eradicato il bracconaggio.
Se i lupi che arrivano si abituano a rifornirsi di carne sul bestiame domestico, continueranno a farlo. Finchè non sarà possibile abbattere legalmente i lupi che danno fastidio, il bracconaggio e gli incidenti stradali saranno l’unico modo per contenerli.

Sono riflessioni a cuore aperto.  Davide si è ritenuto libero di parlare e gliene sono grata.